La differenza tra un obiettivo e un sogno è la data (Walt Disney).

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I sogni sono quelli che fai ad occhi aperti sperando che il fato, la fortuna, il destino, il capo… la mamma ti offrano su un piatto d’argento quello che desideri.

Gli obiettivi sono quelli che prima ti siedi con carta e penna a riflettere su ciò che è veramente importante per te e poi, grazie al metodo Ottovolante e all’Happy Goals Diary, passi all’azione e il traguardo diventa reale.

Perché “risultati felici”? perché l’esperienza che vivrai non riguarda solo l’acquisizione di una tecnica ma anche un percorso evolutivo, di crescita personale, indispensabile per creare condizioni felici di vita.

Quali sono le difficoltà principali del trasformare obiettivi in risultati? la volontà, la costanza, la passione e l’entusiasmo.

Ma la vita stessa è una scelta, un atto di volontà che unito all’amore per ciò che fai crea la voluttà (piacere). Anche nell’antichità Amore e Psiche una volta uniti generano una figlia dal nome Voluttà.

Quello che ti proponiamo è frutto di una collaborazione tra Bruna Ferrarese e Fabio Zancanella e rappresenta un approccio del tutto originale, che potrai utilizzare per qualsiasi tipo di obiettivo – professionale, personale, sportivo, di benessere o relazionale – e che ti sosterrà fino al successo finale.

Si tratta di un corso di crescita personale, sviluppato in otto incontri a cadenza mensile a partire dal 6 settembre a Milano, che ti permetterà di allenare le tue nuove competenze e la capacità di trasformare obiettivi in goals felici.

Metteremo al centro la “persona” nella sua autentica essenza- a prescindere dal ruolo professionale o sociale – e proporremo una metodologia esperienziale che include le simulazioni con video ripresa, il gioco, la meditazione, i questionari di autodiagnosi, la scrittura, il confronto in sottogruppo e in plenaria, la risata interiore, le strategie per alimentare il BenEssere.

La sede del corso è un Centro Yoga la cui energia ci aiuterà nel lavoro di introspezione, di crescita e di condivisione permettendoci di abbandonare nello spogliatoio (oltre alle scarpe) riserve mentali, abitudini depotenzianti, schemi di protezione a salvaguardia del nostro “apparire” per concentrarci sul nostro “essere” e aprire la mente all’apprendimento attraverso la messa in discussione.