Premessa

La rabbia è una delle emozioni di base, un’emozione universale, che appartiene all’esperienza umana comune e condivisa a prescindere dall’età, dalla cultura e dall’etnia di appartenenza.

In generale la nostra educazione ci ha insegnato che la rabbia è una emozione negativa che caratterizza le persone poco equilibrate.

In realtà la rabbia è una emozione che tocca tutti, magari con intensità e frequenza diverse, ma si tratta di una reazione tipicamente umana.

Come tutta la gamma emotiva, anche la rabbia è legittima, e solitamente si manifesta a causa di una delusione o di un torto che riteniamo di aver subito, personalmente o anche riferito ad altre persone.

Contrariamente a quanto ci è stato insegnato, reprimere la rabbia non è la strategia più efficace e può rivelarsi un boomerang che ci procura ulteriore ansia e somatizzazioni.

Secondo gli esperti dell’ASCO (Associazione americana di oncologia medica) quando viene espressa in modo sano, positivo, la rabbia può aiutare a cambiare le cose in meglio: per esempio, la rabbia verso il cancro può dare a una persona l’energia e la forza necessarie a superare i momenti difficili della terapia.

La cosa giusta da fare è lasciarla fluire stabilendo dei limiti sani e prendendo coscienza di che cosa ci accade quando si accende la miccia.

 “Trattenere la rabbia è come trattenere un carbone ardente con l’intento di gettarlo a qualcun altro; sei tu quello che si scotta”.

Come insegna Buddha, l’unico modo per gestire la nostra “tigre interiore”, la rabbia, è farsela amica, canalizzarla evitando di reprimerla o controllarla.

Come possiamo tranquillizzarci e come gli altri possono esserci di aiuto in questo.

Ad esempio a fronte di un conflitto valutiamo se per noi sia meglio

  1. provare ad affrontare immediatamente una discussione nella quale chiarire le nostre ragioni;
  2. oppure se sentiamo di avere bisogno di un momento in cui stare da soli e non essere assaliti da altre domande che ci irriterebbero ancor di più e ci porterebbero ad una esplosione di rabbia fuori controllo;
  3. ancora se sentiamo l’esigenza di fare una camminata o di bagnarci i polsi con acqua fredda per ristabilire prima di tutto il nostro livello di attivazione corporea.

Riuscire a perdonare noi stessi e gli altri permette spesso a questa emozione di dissolversi e quindi a noi di superarla, non tormentandoci per un tempo eccessivo. 

Alcuni spunti per provare a ridurre l’intensità della rabbia

  1. Cambiare prospettiva. Invece di andare subito all’attacco di chi ha prodotto un danno, ci si potrebbe chiedere quali siano state le motivazioni dell’altro. Magari non era sua intenzione fare del male o farci arrabbiare.
  2. Ridurre la “personalizzazione”. La persona che ha fatto arrabbiare si comporta così con tutti? Si comporta così sempre oppure oggi è particolarmente difficile averci a che fare? Magari è stressata per un episodio specifico, che non ci riguarda direttamente.
  3. Valutare le responsabilità discriminando tra i danni provocati direttamente dal colpevole e quelli legati alle proprie reazioni.
  4. Imparare a riconoscere i segnali premonitori della rabbia sia a livello somatico che cognitivo. Quando ci si arrabbia il corpo lancia segnali specifici: tensione, battito cardiaco accelerato, pugni chiusi e denti digrignati. Inoltre, si prova un senso di ingiustizia e si ha voglia reagire in qualche modo. Conoscere questi indizi permette di “prepararsi” e mantenere la calma.
  5. Sostituire i comportamentiproblematici con condotte più funzionali. Urlare, ad esempio, sortisce di rado effetti positivi. Anche se aiuta a sfogarsi e a scaricare l’aggressività, infatti, mette gli altri sulla difensiva, compromettendo il dialogo.

Come gestire la rabbia

Sull’appicazione Insight Timer ho pubblicato un audiocorso che tratta della gestione della rabbia e, oltre approfondire gli aspetti di natura psicologica, offre suggerimenti concreti per affrontarla nel migliore dei modi, come ad esempio:

  • Meditare prima di agire
  • Assertività
  • Esercizio fisico
  • Prendersi una pausa
  • Identificare possibili soluzioni
  • Cambiare la forma
  • Non portare rancore
  • Sorridere allenta la tensione
  • Scrivere per canalizzare: Diario della Rabbia e Lettere di Rabbia
  • Frasi antidoto
  • Riconoscere il bisogno di aiuto professionale

Se di tuo interesse trovi il mio corso “Rabbia: l’emozione che fa perdere il controllo” a questo link