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Secondo una ricerca sulla relazione tra gli stili di vita e lo stress, promossa da Assosalute nel 2018, quasi 9 italiani su 10 soffrono di disturbi legati al gestire ansia e stress.

A peggiorare la situazione oggi la nostra vita è stata completamente stravolta dalla pandemia e dalle misure di prevenzione che stanno influenzando profondamente le nostre abitudini più consolidate.

Secondo un’indagine di maggio 2020, richiesta dal Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi, il 63% degli italiani soffre di insonnia, mal di testa, mal di stomaco, ansia, panico e e depressione e si definisce “molto o abbastanza stressato”, mentre il 43% è consapevole di vivere in “un livello massimo di stress”.

Ansia e stress sono ulteriormente amplificati dal senso di incertezza per il futuro: preoccupazione rispetto al posto di lavoro e adattamento a nuove modalità operative (lavoro da casa, nuovi orari, nuove regole per gli accessi e la permanenza nei luoghi di lavoro), paura per sé e i propri cari.

E, soprattutto, incertezza riguardo la prossima evoluzione di queste condizioni che aumenta l’ansia di perdere il controllo sulle nostre scelte.

Gestire ansia e stress influenza le prestazioni e i risultati aziendali

Sono note le ricadute economiche della Covid-19 e anche le aziende che stanno riprendendo le attività devono tenere in considerazioni nuove condizioni di lavoro ma anche nuovi stati emotivi e psicofisici dei loro collaboratori.

Stare bene nel proprio ambiente di lavoro, dal punto vista fisico, emotivo e relazionale è fondamentale perché le persone si impegnino nel raggiungimento dei risultati aziendali e nella ricerca di soluzioni innovative ai problemi.

In questi anni sono sempre più numerose le aziende che mostrano apertura verso le proposte che, anche in forme meno convenzionali, possono migliorare la qualità degli ambienti di lavoro ed incidere sul benessere psico-fisico dei collaboratori attraverso metodi in grado di gestire ansia e stress.

Dalle attività che curano il corpo, come ad esempio pilates e ginnastica posturale, a quelle che aiutano anche la mente, come lo yoga e la meditazione, sono davvero molte le possibilità che l’azienda può prendere agevolmente in considerazione.

Pensare in termini di “investimento in BenEssere”

Queste iniziative rappresentano un importante investimento, infatti un collaboratore che si sente apprezzato, riscontra il pieno rispetto nella relazione, vede tenute in considerazione le difficoltà di conciliazione che a volte possono verificarsi fra tempo lavoro e tempo famiglia, non avrà bisogno di particolari stimoli per essere più proattivo, assumersi responsabilità, trovare soluzioni efficaci ai problemi, collaborare con responsabili e colleghi. In una parola ad essere motivato e più produttivo in modo naturale.

Nella mia attività come consulente, in questi anni ho avuto diverse possibilità di proporre Yoga della Risata e Mindfulness integrandole nei percorsi formativi ma il progetto numericamente più consistente è quello che si è sviluppato da settembre 2016 a giugno 2017 per un gruppo bancario nazionale e che ha coinvolto circa 5.000 collaboratori.

In modo piuttosto inaspettato i partecipanti si sono visti proporre, all’interno di un programma di due giornate dedicate alla gestione dello stress nel rapporto con la clientela e al miglioramento della resilienza, anche tre discipline olistiche: yoga della risata, respirazione pranayama e meditazione.

Certo una scelta anticonformista, soprattutto in un ambiente come quello bancario che nell’immaginario collettivo evoca soprattutto ambienti formali, relazioni ingessate, gerarchie rigorose e molta seriosità.

La sorpresa per i partecipanti è stata quella di essere chiamati a provare attivamente le tre discipline, mettendosi in gioco a partire dal togliere le giacche e allentare le cravatte se uomini e “scendere metaforicamente dai tacchi” per le signore.

Un programma per 5.000 collaboratori: respiro, risate, meditazione

Il programma iniziava dalla respirazione pranayama e in pochi minuti per tutti è stata chiara la grande differenza fra il respiro breve che ci accompagna quotidianamente e la respirazione profonda e consapevole che ci ossigena e, rallentando la frequenza cardiaca, esercita un’azione calmante sul nostro corpo e sulla mente affaticata.

Come allenare questo tipo di respirazione per poterla utilizzare quando siamo preoccupati, agitati e ansiosi? Ad esempio la sera, prima di addormentarsi, sdraiati sul letto sono sufficienti alcuni minuti con le mani appoggiate nella zona dell’ombelico. In questo modo il nostro corpo memorizzerà questi movimenti e sarà agevole, all’occorrenza, usare questa respirazione in qualunque ambiente e posizione per ritrovare calma e lucidità.

Il secondo, meraviglioso e potente, strumento di BenEssere proposto è stata la meditazione, introdotta da un breve ma efficace video “Meditare in un momento”. Superata l’incertezza iniziale quasi tutti hanno sperimentato l’effetto del “fermare corpo e mente” per qualche istante e commentato con sorpresa l’effetto rilassante di questa esperienza.

Infine, la terza proposta era la risata incondizionata, indubbiamente quella che ha suscitato maggiore curiosità. L’ambiente ideale per Yoga della Risata è uno spazio libero da ostacoli, con un pavimento o un prato che permetta di lavorare senza scarpe. Proprio il contrario di una moderna aula di formazione allestita con tavoli a ferro di cavallo.

Con un po’ di creatività, e quando è stato possibile, è stato chiesto ai partecipanti di spostarsi in zone fuori dall’aula (atrio non di passaggio, ad esempio) oppure di posizionarsi all’interno del ferro di cavallo.

Anche se non si stava comodi, in questo modo si veniva a creare una nuova percezione dello spazio-aula, una piccola trasgressione che veniva condivisa giocosamente con i colleghi e favoriva il “lasciarsi andare” agli esercizi di risata.

I risultati del progetto: 99% di successo

Il risultato è stato sorprendente. Nonostante la presenza, quasi in ogni gruppo, dello “scettico inalterabile”, in pochi istanti le persone entravano in modalità giocosa e si facevano coinvolgere negli esercizi (pochi) proposti per illustrare la modalità della risata stimolata.

Come in tutti i corsi, era previsto un questionario di valutazione finale e la percentuale di partecipanti che ha espresso un feedback negativo o che si è rifiutata di partecipare attivamente è stata inferiore all’1%. Una percentuale molto al di sotto dei dati medi delle attività di formazione.

Gli altri hanno non solo hanno apprezzato l’esperienza ma hanno anche rivalutato la loro opinione sulle proposte aziendali cogliendo positivamente il carattere di innovazione e l’attenzione riservata al loro benessere generale ottenuto con una soluzione flessibile, adatta in modo trasversale a tutti i ruoli aziendali e in grado di produrre un miglioramento immediato e tangibile nel gestire ansia e stress.